Resoconto delle mie 36 ore da non mamma

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La partenza è stata ottima.

Viaggio in auto senza preoccuparmi di gestire Giovanni: mamma quando arriviamo, mamma canta, mamma voglio vedere un video, mamma mi racconti cosa facciamo, mamma ho fame, mamma ho la pipì, mamma mi dai il mio gioco, mamma ho il moccolo…

Niente di tutto ciò!!!

Volendo, potevo dire le parolacce, intavolare qualunque tipo di discorso e ho persino dormito!

Abbiamo deciso all’ultimo momento di fare un giretto a Sirmione dove abbiamo anche pranzato in un posto qualunque e senza fretta.
Poi con calma, siamo andati al nostro hotel dove ci attendeva un percorso Spa e un bel massaggio.

Ciò che più mi ha galvanizzata, è stata la quasi completa e libera gestione del tempo e dei ritmi.

Ero tranquilla perché nessuno avrebbe potuto interrompere il mio ritmo…. Infatti alle 19.00 mi sono stancata.

O meglio, avevo già fatto il pieno di tutta questa calma e tranquillità e ho iniziato a sentire la mancanza di Giovanni e il movimento, l’affetto, la sintonia, l’ingenua simpatia e le rotture, con cui riempie le mie giornate.

Ovviamente non è mancata la lite con mio marito: dai su, non siamo abituati a stare insieme così tanto tempo, dobbiamo riassettarci!

La mattina non avevo limiti orari per correre, ma sono comunque uscita alle 6.22. Come ho già detto più e più volte, a me piace andare prestissimo! Il mio motto in questo caso è “chi ha tempo non aspetti tempo”, anche perché ho l’ulteriore possibilità di aprire la mia giornata a qualunque cosa!

La mia performance nella corsa non è stata formidabile. La strada chiusa in cui correvo, il vino della sera prima, la mancanza di Giovanni hanno contribuito uniti al fatto che, a quell’ora, specialmente in campagna, scende il gelo della notte e campi si riempiono di brina. Infatti ci esibisco un consiglio pratico: in inverno è meglio andare a correre entro le 5.45 o rimandare a dopo le 8.00, altrimenti si ghiaccia!

Conclusione: credo di non essermi goduta appieno tutto il tempo.

Ma era la prima volta dopo taaaaanto e ho consapevolizzato alcune cose:

  • Amo essere e fare la mamma
  • Ho bisogno di essere più padrona del mio tempo talvolta
  • Non mi rendo conto di ciò che vivo e di ciò che mi manca, finché non avviene (o non faccio avvenire) qualcosa che modifica la mia routine
  • Posso fare a meno delle parolacce ma non di ridere e fare la matta

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