Ginnastica funzionale: ok, ma funzionale a cosa?

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In questi tempi nelle palestre ha preso piede la ginnastica o allenamento funzionale: cerchiamo di capire a grandi linee, in cosa consista, a chi potrebbe essere utile e per chi invece dannosa.

È difficile definire questa ginnastica dato che in teoria funzionale significa “utile alle funzioni del corpo atte a…” perciò in pratica comprende una quantità e varietà enorme di esercizi e tipologie di movimenti d’ogni genere, anche perché ogni funzione/movimento che facciamo può essere allenato e migliorato. Persino il mettere in bocca la forchetta ????

Semplificando, per ginnastica funzionale si intende una tipologia di allenamento che ha come obiettivo quello di migliorare il compimento di movimenti e gesti motori quotidiani, di aumentarne la forza, la resistenza e la potenza.

Nell’allenamento funzionale, il corpo viene considerato come sovraccarico ad esempio facendo trazioni alla sbarra o con  cavi e in più vengono utilizzati oggetti di simil-riciclo come funi, sacchi di sabbia o di acqua, gomme di camion, oppure kettlebells, palle mediche e fit balls e tutto ciò che può essere utile ad incoraggiare lo spostamento del corpo nelle tre direzioni: laterale, frontale e trasversale.

Ricordo che quando frequentavo la scuola per personal trainer, mi hanno insegnato ad allenare le persone ed i loro corpi, in base a ciò che potesse essere loro più utile: se ad esempio ho davanti uno scalatore, gli farò fare trazioni e altri movimenti che replicano i movimenti che compie praticando il suo sport per aiutarlo a migliorare la prestazione, ma se davanti ho una persona che sta seduta tutto il giorno, magari ha mal di schiena, postura scorretta, articolazioni un po’ arrugginite, appesantita ed è poco agile parto in tromba con trazioni, le faccio spostare una ruota gigante o le farò fare camminate ed esercizi semplici di riattivazione soprattutto in piedi?

Quindi per essere realmente funzionale questo allenamento, chi lo pratica dovrebbe già “funzionare bene” cioè avere tutto a posto, postura e catene motorie in ordine, muoversi con agilità, col giusto grado di fatica ed avere un discreto livello di allenamento.

È sempre così?

Per ciò che vedo io, no.

Si fa fare “la funzionale” a tutti perché la richiedono dato che va di moda e perché è apparentemente semplice da “somministrare”, ci si inventa qualcosa tanto…è funzionale a…senza badare se sia utile al soggetto o possa essere adatta a lui.

Però attenzione, io non la boccio assolutamente perchè ne ritengo validi  molti esercizi. Ma non tutti e non per tutti. Come ogni cosa del resto.

Diciamo che fa visibilmente perdere peso (non si sa in che termini però: acqua, muscolo o grasso?) in breve tempo.

È molto varia. Quindi chi odia la palestra per la monotonia degli esercizi, delle serie, delle ripetizioni, la amerà molto di più.

Però ha efficacia duratura? 

La possiamo fare per quanto?

Secondo me l’ideale medio sarebbe un’oretta la settimana con esercizi calibrati da un professionista oppure qualche esercizio inserito nella nostra scheda d’allenamento.

Niente fa male se ben studiato ed equilibrato.

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