Io: il Boss della mia vita

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A volte ci si sente così impotenti, strette, schiacciate, ferme, vincolate, dimenticando che: “io sono il Boss della mia vita”.


Ho capito di poter essere IO il Boss della mia vita solo dopo aver dimostrato a me stessa di poter essere IO il Boss del mio corpo.
In che senso? Cosa vuol dire essere il Boss del mio corpo?

Vuol dire che non ci sono ostacoli per raggiungere obiettivi col corpo. Sia a livello estetico, sia a livello di performance ed anche al puro e semplice livello di FATTIBILITÀ. 

L’unico ostacolo è la nostra mente che mette davanti la paura al raggiungimento dell’obiettivo.

Vi racconto gli ostacoli che ho incontrato io causati dalla mia mente.

Il primo ostacolo: la vergogna.

Non facevo educazione fisica alle medie per la vergogna e inadeguatezza che provavo a spogliarmi, poi per il terrore che i “maschi” vedessero il mio seno ballare su e giù e per terrore di farmi vedere mentre eseguivo esercizi.

Come l’ho superata? 

A 20 anni ero stufa di non muovermi. Sentivo proprio il bisogno di usare il mio corpo. 

Mi sono inscritta in palestra. Ho iniziato con semplici corsi fitness.

Dopo 6 mesi insegnavo! Era nato un amore estremo. Una passione molto molto molto forte e dirompente.

Il secondo ostacolo: il tempo.

ho iniziato a lavorare in ufficio e odiavo sentirmi vincolata ad orari per allenarmi. Ma soprattutto io amavo e amo tutt’ora allenarmi la mattina.

Come ho ovviato?

Ho iniziato a correre.

E il problema tempo è finito. Potevo scegliere di correre quando volevo dato che vivevo sola. Correvo principalmente prima di recarmi al lavoro, sennò in pausa pranzo e se poi avevo tempo, modo e voglia (avevo 20 anni o poco più, non avevo ancora figli ma volevo usare il tempo libero per uscire a divertirmi) andavo anche in palestra la sera.

Il terzo ostacolo: la convivenza.

Il mio ex marito non amava che io fossi così dedita allo sport. Quindi dovevo fare coincidere i tempi per allenarmi con quelli della coppia.

Come ho ovviato?

Andando a correre alle 5 di mattina mentre dormiva e ho smesso di andare in palestra nel week end. Andavo solo la mattina quando io ero a casa dal lavoro. 

Il quarto ostacolo: la gravidanza.

avevo paura di dover smettere e avevo paura del giudizio della gente. 6 anni fa, qua a Reggio Emilia per lo meno, la mentalità era ancora: “non portare le borse della spesa che hai la pancia”. Figuriamoci quando mi vedevano correre o sollevare i pesi…

Come l’ho superato?

Fregandomene di ciò che potessero pensare gli altri e ascoltandomi. Sentivo e sapevo, avendolo pure studiato, che faceva bene a me, sia fisicamente che psicologicamente e faceva bene anche al mio piccolo: aiuta la sua crescita fisica e lo sviluppo neurologico.   Ho smesso solo la bici perché mi faceva male alla schiena, ma non ho mai mai mai smesso di camminare, fare lo stepper e esercizi con i pesi.

Quinto ostacolo: il post partum.

Avendo fatto il cesareo ero obbligata a stare ferma. Almeno 30-40 giorni, ma la mia ginecologa mi aveva preannunciato che, visto il grande stato di forma e grado di allenamento che ero riuscita a mantenere anche in gravidanza, avrei potuto riprendere anche prima. Però dopo il parto, avevo le normalissime paure, ansie e sensi di colpa,che vengono ad ogni neo mamma: “chi starà con lui?”, “come posso lasciarlo?”, “…e se ha bisogno di me?”, “…e se piange?”, “…se pensano che sia una cattiva madre se vengo in palestra?”…

Come ho fatto?

Dopo nemmeno 30 giorni ero in perfetta forma, amavo da morire essere mamma, l’arrivo di Giovanni mi ha fatta nascere una seconda volta. Ero felicissima. Vedevo tutto rosa e con lui tutto scorreva naturale. Quindi lo lasciavo 4-5 mattine a settimana con mio padre e andavo 1 ora in palestra! Nessun problema. Mai. E ho allattato più di 2 anni!

Sesto ostacolo: paura di non reggere fisicamente.

Giovanni ha sempre preso solo il mio latte e la notte si svegliava ogni 2 ore. Con il tempo sono diventate 3/4 le ore tirate di sonno. Ma posso dire di aver dormito sempre poco. Non voleva dormire nemmeno al pomeriggio! Quindi ero sempre molto stanca. Eravamo principalmente soli. E io avevo paura di non farcela. Che il mio corpo mollasse e io venissi a meno anche a lui. Ho avuto per un lungo periodo forti attacchi di ansia.

Come l’ho superato?

Col coraggio di perseverare nonostante tutto, la pazienza osservare i risultati e ascoltare il mio corpo, la voglia di fare e… credevo in me. Non ho mai smesso di credere che anche nella peggiore delle condizioni psico-fisica, io ce l’avrei fatta. E così è stato ed è ancora. Anzi, uscivo dalla palestra felice, soddisfatta e fiera di me per aver tenuto duro, per aver superato un mio limite nuovo, per aver CREDUTO DI FARCELA.

La testa fa tutto. Ma davvero. Dobbiamo spingerci avanti con la testa. 

Insomma: praticare attività fisica quotidianamente e nonostante tutto, mi ha fortemente temprata, dato disciplina, fiducia e mi aiutata a capire e oltrepassare i miei limiti.

Quindi…se posso essere il Boss del mio corpo, ossia decidere indipendentemente da tutti e da tutto, se ingrassare, dimagrire, farcela, non farcela, fare lo sforzo, superare un limite, mettermi alla prova, perché tanto so di farcela in un modo o nell’altro. So cosa mi fa ingrassare. Cosa mi fa dimagrire. 

Il mio corpo lo gestisco io e solo io, con la mia testa, esperienza e risorse, perché non posso fare così anche con la mia vita?

Perché devo dipendere da giudizi e da dictat e andare magari persino contro me stessa, quando in realtà, l’unico Boss dell’unica vita che ho, dovrei essere io?

Tengo sempre presente 2 cose che ho imparato con lo sport e con le difficoltà della vita:

  1.  Ce la si fa sempre.
  2. C’è sempre una soluzione.

Prendiamo in mano la vita.

1 commento

  1. Anonimo

    La testa fa DAVVERO TUTTO!!! ????

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