Cos’è separarsi? Cosa comporta il post separazione? Ed il pre?
Lacerazione e sollievo mixati male. Perché arrivano all’improvviso.
A volte si alternano. A volte arrivano entrambi. Non capisci più nulla. Sei in un vortice. Confusione emotiva e mentale. La razionalità però ti aiuta.
A tratti. Ma aiuta.
Quando ho preso la decisione ero forte e sicura perchè era troppo tempo che sentivo fosse la cosa migliore per tutti.
Soffrivo. Molto.
Mio figlio non doveva avere una madre sofferente perché le mancava il coraggio di eliminare il problema. Il male. Stessa cosa per il padre. Sentivo che non poteva soffrire per una vita che non desiderava.
Ho deciso. E ho fatto bene. A più di un anno di distanza, sono stra convinta sia stata la decisione più dura, sofferta, difficile, piena di responsabilità che abbia mai preso.
Ma quella giusta. Un successo.
Ho avuto la forza di fare il passo e questa mia piccola grande presa di coraggio e posizione, mi ha aiutata i primi mesi sola con mio figlio.
Mentre vedevo che il mio ex marito svuotava l’armadio in camera “nostra”, piangevo.
Quando mi dava le liste di cose che voleva portare via perché fossero approvate, piangevo.
Per me era surreale.
Padre di mio figlio. L’uomo che amavo. L’uomo che avevo scelto di sposare e, cosa per me ancora più difficile…con cui avevo scelto di vivere, di condividere tempo e spazio…io essere libero e solitario…mi dava liste di cose da portare via da approvare…
Si era tutto ridotto a “roba mia è roba tua”.
Però arrivava l’euforia data dalla visione di una NUOVA VITA.
Senza più pianti.
Liti.
Sofferenze.
Limiti inutili.
Inadeguatezza.
Potevo finalmente togliere quel divano gigante che occupava tutta casa e dare spazio a me e Giovanni per attività e giochi.
Non avrei più avuto orari.
Avrei potuto tenere le luci accese se avessi avuto paura.
Potevo impiattare male e non apparecchiare.
Potevo uscire anche tutti i giorni con mio figlio senza preoccuparmi se la casa fosse in disordine.
Potevo avere il rapporto con mio figlio che sentivo.
Potevo dargli ciò che ritenevo giusto finalmente.
Ecco. Tutto ciò mi dava una carica…
È andato.
Ho passato 3 mesi a lavorare, gestire la nuova vita da sola, gestire mio figlio e la sua emotività da sola, gestire il suo rapporto col padre, le critiche, le domande…poi sono crollata.
Il crollo è stato un regalo del cielo perché così mi sono fermata e ho pensato, realizzato, consapevolizzato, digerito.
Ho ritrovato forze, serenità, felicità e ho capito cosa volesse dire stare bene e amare la vita che si ha.
È stata dura ma quando le scelte sono prese con consapevolezza ed il percorso difficile la aumenta perché ti fa vedere tutto con estrema lucidità e ti permette di sperimentare te stessa in più situazioni, sentimenti emozioni…ti rendono ancora più consapevole e fiera di te.
Permettono di conoscersi.
Di capirsi.
Le scelte difficili sono la strada per la felicità.
Si è estremamente lucidi quando si è totalmente fuori emotivamente. Perché devi andare avanti per forza e devi farcela. Per tuo figlio e per te.
Arrivano forze inaspettate, davvero. Così inaspettate che quando finisce la tempesta ti chiedi: “ma come ho fatto a sopravvivere?”
Ma nel mentre si va e si fa. Spinti da quel senso di… STO FACENDO LA COSA GIUSTA. QUESTA È LA STRADA. LA MIA.
Sapevo che fosse giusto e forte di questo sono andata avanti.
Ora sono felice e serena. Ho molte difficoltà come tutte noi, ma sono serena.
È solo la mia esperienza. Ma spero possa esservi utile.
Come è andata a finire? Tuo figlio come sta post separazione? Se fossi stata sola senza aiuti familiari e se il tuo stipendio da poco più che mille euro fosse impiegato oltre la metà per affitto e prestiti, ti saresti separata? Grazie! Ps ti sei rifatti una vita e quanti anni?