Lo sappiamo.
Lo sentiamo.
Ma lo rinneghiamo.
L’istinto, quella voce che chiamiamo follia quando cerca di parlare a noi, da dentro di noi.
Siamo troppo abituate alla razionalità. Al “ciò che è giusto”. Sì ok, ma giusto per chi o per cosa?
Le regole? La società? I parenti? Le istituzioni?
Di fatto poi noi soffriamo se mettiamo davanti a noi stesse tutte quelle sovrastrutture inutili o non costruttive.
Quindi?
Ascoltiamoci di più. E crediamo a quella voce che lavora per noi, non contro di noi. Che vuole spingerci alla salvezza.
Crediamo a ciò che sentiamo, non a ciò che ci insegnano.
Crediamo che possiamo stare bene e in realtà, sapremmo anche come. Ma se ce lo dicono è meglio e va bene.
Spiccheremo il volo quando sarà ora.
Impariamo a riconoscere quando gli altri ci dicono cose nel nostro interesse o nel loro.
Sapete che battaglie ho fatto per non essere sempre ingozzata da parenti a pranzi o cene?
Sapete quante volte ho preso della “poverina” o “pazza” perché volevo solo fare ciò che mi andava realmente?
Sapete per quanti anni ho preso della matta perché corro alle 5.00?
Sono solo esempi a tema fitness e sport ma provate ad estendere alla vita lavorativa e privata…
E provate anche a pensare a questo: non vi piacete. State sul divano. Continuate a non piacervi e continuate a stare sul divano ma “scomode” perchè c’è in voi l’istinto al miglioramento, a prendervi cura con amore di voi.
Ma lo sottacciamo, perchè fare il passo sole, spesso, è dura. Richiede forza e determinazione che, per varie circostanze della vita, sono elementi spesso in riserva.
Il fatto è che dobbiamo essere chi siamo.
E se non lo sappiamo, dobbiamo, abbiamo proprio il dovere di scoprilo. Dobbiamo alzarci e fare il passo.
La vita ci è data per questo.
Conoscerci e conoscere.
Come si può morire felici se non abbiamo sperimentato e conosciuto bene noi stesse?
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