Running al buio: come affrontarlo in serenità

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Il running al buio è ormai casa per me. Rappresenta un vero momento di pace dell’anima quasi surreale nelle mie giornate.

Correre al buio è magico, incantevole, avvolgente…così come correre in un posto nuovo, “estraneo”.

“Ma quando lo diventa? E come? Perché io ho paura!”

Riusciremo a superare la paura del buio, dell’ignoto, solo correndo. Dovremo vivere ed essere più forti delle nostre paure e buttarci.

Possiamo usare degli accorgimenti, quali:

  1. Spray al peperoncino: ora è legale e mette ko chiunque.
  2. Catarifrangenti: indossiamo almeno un indumento con parti che si illuminano con fari di auto e lampioni così saremo sempre visibili alle auto. Ora in più esistono anche i bracciali!
  3. Luce frontale: sono in commercio torce da braccia o pettorali o da testa per illuminare il nostro percorso e renderci ancor più visibili.
  4. Percorriamo piste ciclabili: cerchiamo strade e percorsi sicuri in termini di
  5. Teniamo il telefono pronto: sempre a portata di mano, non seppellito sotto strati di vestiti. Magari già impostato su una chiamata.

Volete sapere il segreto?

Per riuscire a correre al buio, dobbiamo prima scavalcare il muro di paura di conoscere noi stesse.

Dobbiamo essere le madri di noi stesse.

Dobbiamo essere consapevoli che tutto può accaderci in ogni momento.

ANCHE ALLE 12.30 DI MARTEDI’ POMERIGGIO IN UN CENTRO AFFOLLATO.

Dobbiamo correre finchè non ci sentiamo “a casa” con noi stesse.

Capito?

Spesso la paura che non vediamo è quella di stare sole. Perchè abbiamo paura di noi stesse. Di non saperci proteggerebbe. Di non saper far fronte alla situazione.

Dovremmo credere più a noi stesse e a quello che sappiamo darci DA SOLE.

Così noi diventeremo la nostra casa e capiremo che, alle 5 am, essere al “riparo” nella nostra abitazione o essere al “riparo” di noi stesse è uguale.

Quanti casi di furto nelle ablazione avvengono di notte mentre crediamo di essere al sicuro?

Dai ragazze!

Se diamo retta alla paura, non facciamo più nulla.

Non devono vincere “loro”, quelli che violentano.

Dobbiamo vincere noi, quelle che sanno difendersi, quelle che sanno che potrebbe accadere, quelle che hanno voglia di vivere e non di farsi derubare di momenti di vita INTENSI.

Ero ad Ibiza, tra vetri rotti, ubriachi e drogati, ma mi sentivo a casa. Il mare era con me. Io sapevo affrontare.

Ero a Roma a Villa Borghese, tra orientali, cani e runners vogliosi come me e io sapevo affrontare.

Ero a Londra, tra papere, cani, vie sconosciute, nebbie e io sapevo affrontare.

Ero a Cambridge, non trovavo la strada, non trovavo il fiume allora per stare più serena ho ripetuto 10 volte lo stesso percorso, quindi io sapevo affrontare.

Sostanza: crediamo in noi, facciamo pace dentro di noi, siamo il nostro pilastro e razionalizziamo.

Non perdiamo tempo e vita per paura…

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