La mia scelta di separazione: due anni dopo

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Anche se ho scritto già numerosi articoli sulla mia separazione, mi sembra di non riuscire a dire mai tutto ciò che ho dentro.

Forse perché è un’esperienza che non finirà mai, come la vita.

A due anni dalla separazione del padre di mio figlio, mi rendo conto che…

…il matrimonio è davvero per sempre.

Ache se lo rompi, rimane. E con grande forza si fa vivo giorno dopo giorno, nel bene e nel male, soprattutto se ha portato figli.

Non parlo della mera gestione della vita, perché per forza di cose, con figli di mezzo, i rapporti non si interrompono.

Parlo proprio a livello emotivo e mentale. Passa il dolore iniziale, finisce la sofferenza, tutto riprende ordine e in quest’ordine però, è compresa l’esistenza di un ex marito.

Ci sarà finchè morte non ci separi.

Ha ragione il prete quando dice la parole che ogni volta che sento mi fanno piangere:

“Nessun uomo e nessuna sua legge potrà mai dividere ciò che Dio ha unito.”

SENTENZA INESORABILE.

Premetto che non mi sono sposata in chiesa perché il padre di mio figlio è ateo, ma la cosa Ragazze mie, vale comunque!

Non è una brutta cosa, ci tengo a sottolinearlo.

Basta esserne consapevoli e gestirla al meglio senza sentirla né una condanna, né un obbligo.

Ultimamente mi sono spesso chiesta:

“Se avessi la possibilità di riunire la mia famiglia, lo farei?”

L’anno scorso avrei risposto sì. Forse anche qualche giorno fa.

Non volevo separarmi perché trovavo innaturale, bruttino, inaccettabile, non fisiologico che la mamma ed il papà di un bambino stessero lontani.

Per tanti motivi:

  • per il figlio povero, sempre costretto a vivere mamma e papà uno alla volta
  • per noi genitori, privati della possibilità di vederlo rapportarsi con l’altro genitore
  • per il mio ideale che prevedeva il per sempre come tale e famiglia al primo posto

Percepivo la scelta di separazione come mettere la famiglia da parte rispetto alle mie necessità di benessere.

Ma in realtà non è così.

Dividere una famiglia nella quale marito e moglie non provano amore è la cosa più fisiologica e rispettosa della famiglia che esista dato che si dovrebbe basare su un’unione d’amore.

Mio figlio mi chiese quando mi sarei sposata. Ero ancora sposata e vivevo ancora con suo padre.

Fa riflettere no?

Quindi, oggi, andando a cercare nella memoria i motivi che mi hanno fatto scegliere per la separazione, dico “Mmmm non tornerei col mio ex non credo proprio.”

Mi ripeto che se si fa un passo indietro è solo per farne 100 in avanti e così non sarebbe.

Giovanni sta moooolto bene così, la mia vita è drasticamente migliorata, rifiorita…perchè dovrei essere pentita?

Perché a 36 sono sola?

Perché vorrei un secondo figlio?

Perché sono sprovvista di accompagnatore a cene, cinema, aperitivi, teatro…?

Perché potrebbero dirmi: poverina?

All’epoca, nel momento più brutto, quando non capivo più nulla, soffrivo, il mio mondo era crollato, però ho avuto per un attimo, tra pensieri ottura mente, lacrime e angosce, la fredda, salvavita e lucida VISIONE DEL TUTTO che ha permesso alla la vocina che mi diceva “LASCIALO!” di avere la meglio.

ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA.

Ho avuto la forza di ascolta e non devo dimenticare la ragioni della scelta.

Se tornassi indietro farei lo stesso errore che ho fatto per 4 anni, o forse 6…cercando di tenere in piedi le cose.

Ho sempre dato retta al mio lato romantico, fiabesco quello che mi spinge a vedere tutto rosa e a cuoricini, ma a volte

E’ NECESSARIO ACCETTARE CHE NON C’E’ SEMPRE UN HAPPY ENDING.

Sapete, oggi capisco che questa batosta è stata terapeutica per me.

Sono cresciuta, sono diventata più concreta e realista.

Mi ha permesso di abbandonare vecchie fantasie che mi facevano rimanere la Principessina indifesa in cerca di aiuto dal suo Principe e mi ha fatto diventare la donna che sa ciò che vuole e se lo va a pigliare muovendo solo il suo culo.

Ora forse fin troppo, nel senso che non sono più in grado di accettare aiuti, ma passerà anche questa fase.

Dopo di che…mai dire mai!!!

5 Commenti

  1. Annalisa

    Credo, cara bella e brava Amica, che c’e’ un io in noi che sa dove vuole andare e prima o poi prende il timone. E’ capace di sopportare il dolore, quello buono che che ci fa crescere. Che molte volte e’ lasciare andare l’inutile, il vecchio … cio’ che ci svilisce e non ci fa volare. E cosi, e’ nel salto che realizziamo noi stesse … E’ come venire alla vita, alla luce, di nuovo. Il dolore e’ parte del processo, non deve far paura … si guadagnera’ molto piu’ di cio’ che si e’ perso. Ne sono convinta, ad esperienza fatta!

  2. Luca

    Che belle parole.
    Ci vedo un po’del mio vissuto: la mia vocina interiore ha preso il sopravvento ed ha parlato lei per davvero. Senza pensare “adesso le parlo”, mi sono uscite le parole “vai per la tua strada” (lei aveva avuto e ancora desiderava un altro, ma non si decideva a lasciarmi).
    Non sono avanti come te, ma non ho più avuto voglia di tornare indietro, anche se ho figli e sono, fieramente, single.
    Ciao!

  3. Roberto

    “Mi ha permesso di abbandonare vecchie fantasie che mi facevano rimanere la Principessina indifesa in cerca di aiuto dal suo Principe e mi ha fatto diventare la donna che sa ciò che vuole e se lo va a pigliare muovendo solo il suo culo.”…mi sembra di sentire la mi Ex….tutta orgogliosa della sua capacità di aver smesso di sentirsi dipendente da me e riuscire a farcela da sola! (dimenticando il fatto che se io non le pagassi il mutuo, il mantenimento e le spese straordinarie non arriverebbe al 1° del mese). Ma se il culo lo muovevate prima non era meglio??? Famiglie distrutte per motivi assurdi!!! Bambini privati del loro diritto di crescere la loro quotidianità con mamma e papà. Sofferenze devastanti per tutti……e ne andate pure orgogliose! Mah!!!

  4. Anonimo

    Condivido parola per parola quello che scrive Roberto , le separazioni sono operazioni a perdere per tutti , sono dettate dell’ orgoglio smisurato che non ti lascia più vedere nulla , ti toglie la consapevolezza e ti fa negare la realtà.

  5. Anonimo

    Standing ovation a Roberto….tutti fenomeni…con il culo degli altri

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