Mentre scrivevo il titolo mi sono scese lacrime.
Perché ci dimentichiamo di essere Donna?
Donna:
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Primo ruolo con cui nasciamo.
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Unico ruolo che sicuramente ci rimane a vita.
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Ultimo ruolo che coltiviamo.
E’ accaduto anche a me per anni. Troppi.
Mi dispiace. Mi scuso con me stessa per essermi trascurata tanto.
Mi scuso con me stessa per aver creduto di dover essere per prima cosa una buona figlia e fare felici i miei genitori.
Ma non è finita qua perché poi dovevo accontentare mio fratello, le mie amiche, i ragazzi…
Poi sono diventata moglie e dovevo fare la brava moglie dedita, poi è arrivato Giovanni e si sa, le madri devono avere certe caratteristiche…panico!
La società prevede che una “buona donna” è quella che non da dispiaceri ai genitori, li fa andare sempre a testa alta, accudisce casa, marito e figlio con amore.
Ha un lavoro tranquillo che le permette di non venire a meno ai suoi ruoli primi, ossia Madre, Moglie, Figlia altrimenti reca peso ad altri.
Invece è scontato la buona donna sappia fare tutto, non si lamenti, stia zitta, sappia stare al suo posto, non abbia troppe ambizioni e velleità, non sia frivola peró se è poco consapevole è meglio anche e soprattutto affinché non rubi la scena all’uomo.
Ecco se queste regole non scritte vengono rispettate abbiamo vinto l’etichetta di “buona donna”.
La volevo…Dio sa quanto io la volessi e mi ostinassi a fare di tutto per averla e tenermela.
Poi mi sono resa conto che ero INFELICE.
Quindi cosa me ne facevo dell’etichetta? Cosa poteva farmene dell’approvazione altrui se io non mi approvavo e non mi piacevo?
Ho smesso e sapete come ho smesso?
Ho iniziato a mettere in discussione tutto ciò che mi diceva mia madre:
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Se non pulisci sei una cattiva moglie.
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Se non impari a fare le lasagne non sei una buona mamma perché la domenica a pranzo…
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Se fai sport sei egoista.
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Se pensi a vestiti e parrucchiere sei vuota.
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Se sei magra sei malata.
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Se lasci tuo marito non sarai più nessuno e la società ti emarginerà perché sei una SEPARATA.
Ho iniziato a fare molto sport e sapete? Non trascuravo nessuno, anzi davo e do sempre di più a tutti dato che mi riempie, mi appaga, mi rasserena.
Ho ripreso a correre alle 5 perché non sono una matta a farlo sono solo un’appassionata della vita, della corsa e dei miei momenti.
Ho smesso di mettere le faccende di casa in cima alla to do list. Prima io, poi mio figlio, poi gli altri.
Ho smesso di incitare il mio ex marito ad avere più ambizioni lavorative e ho iniziato ad a credere che forse ero proprio io a dovermi creare una strada lavorativa tutta mia, che potesse essere passione per me, aiuto per gli altri e sostentamento economico per me e mio figlio.
Finalmente non mi sentivo più sbagliata per essere chi ero. Per aver voglia di avere un corpo che A ME PIACE e mi fa sentire e serena, coperto di vestiti che io scelgo e io voglio perché A ME PIACCIONO.
Ora mi sento in diritto di essere frivola perché mi aiuta e mi alleggerisce la testa, i problemi e i doveri diventano più piacevoli.
Sento come un dovere verso me stessa coltivare il mio giardino privato e personale, a curare e accudire il mio corpo, a fare in modo che sia piacevole per me e per gli altri.
Non sono sbagliata perché ho un lavoro strano, non proprio spiegabile in due parole. Criticato, disprezzato, che tutti smontavano dicendo che non sei mai arrivata da nessuna parte.
La blogger…?!
Ricordo quando lavoravo al bar di una piscina perchè da stupida avevo lasciato il mio lavoro e dopo anni in cui ero SOLO MAMMA E CASALINGA nessuno credeva più nella mia professionalità.
Più volte mi ero proposta come istruttrice, per tenere corsi, ma mi dicevano: “Tu Bea??? Ma se sei solo una barista?”
Ecco, altra etichetta della società.
Ma tutto ciò mi ha fatto più che bene, perché ho capito chi sono, cosa voglio e soprattutto che…
HO IL DIRITTO DI ESSERE IO E DI COLTIVARE LA DONNA CHE E’ IN ME IN TUTTI MODI CHE MI DANNO FORMA, SOSTANZA ED EQUILIBRIO E PIACERE.
Vi prego donne, non dimentichiamoci di onorare il nostro ruolo primo, anche perché se non non siamo le prime a farlo, come possiamo pretendere lo facciano gli altri?
Per essere rispettare dobbiamo amarci, rivelarci a noi stesse, lasciare che venga fuori senza paura la nostra essenza.
Chi realmente ci ama si avvicinerà ancora di più. Chi se ne andrà…aveva solo bisogno di qualcosa da parte nostra.
Se moriremo senza aver conosciuto, sperimentato e goduto noi stesse, che senso ha la vita?
Autorizziamoci ad essere e fare. Perché sennò viviamo una vita di castrazione.
LOVE
[Photo credit Freeda]
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