Il mio ex marito ed io rimarremo ex

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Il mio ex marito ed io non saremo mai mai mai più una coppia.

Abbiamo trascorso un week end a Londra insieme per nostro figlio. Per dargli la possibilità di vivere e condividere un’esperienza con entrambi i genitori.

Sono convinta del fatto che, avere molteplici e diverse esperienze, dia maggiori possibilità di crescere e conoscersi. Quindi, oltre a buttarmi sempre in mille e una iniziativa io, in prima persona, do la stessa chance a mio figlio.

Parto però dalle cose più utili e vicine a lui.

Sport, arte, cibo e mamma e papà. Per lui siamo la sua mamma e il suo papà.

Ma nulla oltre ciò. Due mondi distinti che a volte si incontrano.

Lui per primo preserva e tutela la diversità e la non comunione di queste due “entità”.

Anche a me spiaceva quando “una coppia scoppia”. Ora non più. Una volta speravo che la tal coppia prima o poi si sarebbe ricongiunta.

Col tempo e con l’esperienza ho capito che era solo egoismo mio.

Non mi piaceva affatto che il MIO ideale di per sempre e di famiglia unita venisse deluso.

Riponevo desideri miei in vite altrui.

Ma se due adulti scelgono di separarsi, chi sono io per dire: rimettetevi insieme?

Non so se il mio ex marito mi ama, se mi voglia ancora, se si sia pentito, se sia davvero felice così, bla bla bla….

Non lo so e non mi interessa.

Sapete perché?

PERCHÈ IO NON VOGLIO PIÙ DIVIDERE LA MIA VITA CON LUI.

E sapere cosa voglio io e cosa mi fa star bene, mi basta.

È stato un inferno il nostro matrimonio.

Ho passato anni a piangere. Repressa. Per andare d’accordo dovevo essere un’altra. Recitare.

Perché come sono non gli sta bene.

Il mio ex marito dice che sono troppo.

Troppo bella.
Troppo attiva.
Troppo esigente.
Troppo emotiva.
Troppo sensibile.
Troppo pretenziosa.
Troppo pazza.
Troppo alternativa.

Lui ama e desidera essere e rimanere mediocre e non voglio che passi come un’offesa.

Lui per primo lo dice.

“Io sono Omer Simpson: partite, i miei sport, TV, lavoro, divano. STOP.”

Io ho ambizioni invece. Ho voglia di fare e sperimentare tante tante cose. Il divano mi sta stretto. Alla televisione preferisco parlare o esperire.

Capisci di non andare bene ad una persona quando ti critica persino il colpo di tosse.

In questi 3 giorni mi ha criticato per ogni minima cosa. Dai pantaloni alle scarpe, dall’hotel scelto alle mie capacità di spostamenti (che tra l’altro chi sbagliava era lui).

Quando eravamo sposati piangevo perché credevo davvero di sbagliare sempre.

Di non essere in grado di fare niente.

Era un continuo sminuirmi. E io soffrivo perché sentivo di non piacergli.

Il mio ex marito diceva che non ero nessuno perché non lavoravo (lui non voleva tra l’altro perché voleva mi occupassi di Giovanni).

Ora dice che lavoro troppo e comunque non sono nessuno.

Per non voler essere mai più sua moglie, sarebbe bastato anche solo questo.

Questo suo disprezzare ogni cosa di me.

Mai un brava.
Mai un “che bella”.
Mai un “complimenti per come cresci da sola Nostro Figlio pur lavorando come una pazza”.

No. Io sbaglio comunque. Voi ci stareste?

In più ci sono cose che è giusto non dire è che rendono impossibile una Reunion a chiunque abbia un minimo di dignità.

Se avete letto altri articoli sulla mia separazione, saprete che ho preso la decisione dopo un anno di sofferenza straziante.

Dolore al cuore che si rifletteva sul corpo. Io lo amavo. Era mio marito. Credevo nel per sempre.

Ero la prima a credere che un figlio avesse il diritto di vivere con entrambi i genitori.

Ma mi sono lentamente ricreduta. Col tempo, e non da tanto.

Fino all’anno scorso rinfacciavo al mio ex marito di avere la colpa di aver negato a mio figlio la possibilità di avere una famiglia.

In realtà ha fatto bene. Non è possibile crescere bene un figlio se si è infelici.

Grazie a quella decisione ora non faccio più incubi.
Grazie a quella decisione mi sono realizzata come donna.
Grazie a quella decisione mio figlio è più sereno.
Grazie a quella decisione mi mantengo da sola.
Grazie a quella decisione ora viaggio.
Grazie a quella decisione riesco ad essere utile a tantissime donne.
Grazie a quella decisione mi sento in diritto.
Grazie a quella decisione non mi sento più sbagliata.
Grazie a quella decisione non soffro più di insonnia.
Grazie a quella decisione il mio rapporto col cibo è diventato equilibrato e sano.
Grazie a quella decisione ho imparato a riconoscere le persone che non mi vogliono reale bene.
Grazie a quella decisione non ho più paura di farmi il cu*o.
Grazie a quella decisione ho capito che ci sono io per me e se qualcuno si vuole affiancare a me, deve essere UN VALORE AGGIUNTO PER LA MIA VITA.

Deve arricchirla, renderla ancora più serena, easy e viva.

Sennò io CORRO DA SOLA.

Come ho già detto per progredire bisogna lasciare andare qualche ideale.

Io ho lasciato quello del “per sempre”, quello di “famiglia del Mulino Bianco” e quello che i figli per essere felici debbano avere 2 genitori che vivano insieme.

Triste essere coinquilini. Meglio essere genitori distanti ma in pace e felici che regalano altrettanto ai figli, garantendo loro anche apertura mentale e possibilità di scelta.

La vita non deve essere una gabbia.

CONCLUSIONI

  1. mio figlio ripete sempre la stessa cosa “Mamma il papà non torna qua eh, io sto bene così!”;
  2. a Londra abbiamo super serenamente deciso di divorziare;
  3. al matrimonio io ero vestita in nero e ho consapevolizzato il perché ma ne parlerò poi…;
  4. oggi in aeroporto, mio figlio ha raccontato ad un altro bimbo che eravamo in vacanza insieme ma lui vive con me in via tal dei tali ed il padre vive in un altro posto perché litigavamo troppo e non eravamo contenti. Forse bastava questa frase  invece delle 900 parole soprastanti.

NON ABBIATE PAURA DI ASCOLTARVI.

4 Commenti

  1. Tizi

    Leggo queste tue parole e credimi potrei averle scritte io.Nella tua stessa situazione,con unica eccezione il fatto che durante il matrimonio io lavoravo (a dire il vero più di lui) ma non andava comunque bene perché secondo lui “sceglievo” altro e non la famiglia. Ora anche noi facciamo molto insieme ma io comunque provo dell’astio nei miei confronti, perché ho davvero sbagliato a pensare al per sempre con lui. Mi passerà prima o poi questo astio verso me stessa..lo spero.

  2. Angela

    E così hai risposto ad una mia domanda… In questa solitaria pasquetta. Thank you, tenerissima e coraggiosa ragazzina????????

  3. Anonimo

    ????

  4. Beh

    Mai pensato alla semplice eventualità che dovessi semplicemente stare al passo suo? Gli uomini, cosa che a voi donne non sarà mai chiaro, vogliono litigare. Nelle donne gli uomini vogliono un po’ di sicurezza tutta maschile, amicizia che è tutta al maschile. Fra uomini non esiste che uno si sottometta, pianga, faccia la vittima, dichiari di essere sensibile e altro – come se la sensibilità fosse una virtù in sé e per sé.
    L’uomo non è da Giornodopogiorno, l’uomo è semplice, e vuole che la donna impari a essere semplice. Un grande uomo diceva: “I matrimoni non finiscono per mancanza d’amore, ma di amicizia”. Quello stesso uomo, grande estimatore della grecia, della sua mascolinità amichevole e genuina, disse che “le donne, come i gatti, sono incapaci di amicizia”.
    Il cervello dell’uomo è così. Ci insultiamo, ci rinfacciamo, ci urliamo a vicenda, ma per un senso di assoluta sicurezza e sincerità. Hai mai provato a urlargli, a rinfacciargli e a essere sincera, sicura di te, del fatto che non se ne andrebbe, come si fa tra uomini? O hai sempre considerato il lato femminile – e debole, ipocrita, nel lato negativo della femminilità – della cosa?
    Quasi nessun uomo, mettitelo bene in testa, vuole far sentire una donna sbagliata. Nessuno. Se tu ti sei sentita sbagliata, aveva ragione tuo marito: non sai litigare, non sai creare quel sano conflitto che tutti, dico tutti, ma proprio tutti gli uomini cercano. La donna, come diceva un vangelo apocrifo, deve farsi uomo, per entrare in Paradiso. Certo come la morte. Impara a litigare.
    Tu accusi tuo marito, in altre parole, del tuo non essere stata alla sua altezza, al suo passo nei litigi. Tutte le coppie finiscono per questo. Hai parlato solo di quelli, pratiamente, e delle tue reazioni emotive.
    No. Il figlio ha bisogno del padre. Il padre è la stabilità, accettalo tu e tuo figlio. Mi dispiace.
    Tutti i figli di separati hanno problemi nelle relazioni. No. Non ‘alcuni’. Non ‘la maggior parte’. Tutti. L’amore femminile di una madre, da solo, è tossico. Incondizionato, fisico, ma tossico, simbiotico. I figli che stanno da soli con le madri e che accusano i padri di tutto il fallimento del matrimonio – chissà perché mai nessuno vede il lato maschile della cosa – vedranno sempre e solo il lato femminile della vicenda. Ergo, come le donne, accuseranno gli altri dei propri risvolti emotivi, si autogistificheranno, e graffieranno chi soltanto li voleva più sicuri. Più maschili.
    Non dare mai consigli d’amore a tuo figlio, ti prego. Farai soffrire soltanto, con la tua tossicità, persone ingenue che verrano evirate dalla vostra simbiosi. Grazie.

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