Sono felicemente divorziata da una settimana.
Ora ho un nuovo stato civile, ci pensate?
Posso dire che la scelta mia e del mio ex marito di divorziare, è stata più giusta, pensata, matura e condivisa, rispetto a quella di sposarci e separarci.
Diciamo che abbiamo rimediato con coscienza, rispetto e soprattutto in totale accordo, all’errore commesso 7 anni fa: quello di sposarci.
Eravamo andati a vivere insieme dopo pochissimi mesi di frequentazione, quando ancora la fiamma era così alta che faceva vedere solo i pregi e nascondeva le magagne del nostro rapporto.
Eravamo entrambi così presi, che eravamo reciprocamente fatti promesse che non saremmo mai stati in grado di mantenere.
O meglio, per mantenerne il più possibile ci siamo entrambi snaturati.
Avevamo fatto un progetto di vita basato su compromessi che toglievano troppo ad entrambi.
Lui per accontentare me rinunciava a cose, io idem.
Lui per accontentare me faceva cose che non lo rendevano realizzato, io idem.
Insomma ci frustravamo a vicenda.
Poi è arrivato Giovanni, nostro figlio, per me una benedizione vera. Fin da piccola sognavo di “fare la mamma”.
Il nostro rapporto ha avuto un ulteriore colpo.
Litigavamo. Avevamo problemi di ogni tipo. Su tutti i fronti della vita: salute, soldi, lavoro, sesso.
Io ero felice solo in quanto madre e respiravo grazie allo sport.
Per rimediare a questa situazione negativa gli ho proposto di sposarci. Nella mia testa questo gesto ufficiale avrebbe potuto farci sentire più uniti, più coppia.
Niente di più sbagliato.
Io mi sono vestita di nero e viola al mio matrimonio. Significativo no?
Ero più felice il giorno del divorzio. Non tanto perché mi sarei liberata, quanto perché avrei posto rimedio ad una mia scelta super sbagliata.
La mattina del matrimonio ero in lacrime sul water, al telefono con la mia migliore amica e le dicevo che stavo sbagliando, non dovevo farlo.
Non sapevo perché. Non ero ancora consapevole. Ora lo so: ho scelto di legarmi per sempre ad una persona come rimedio alla nostra infelicità.
Lui non voleva giustamente e non voleva nemmeno me perché non poteva avere la sua vita. Io lo vincolavo e anche quando non lo vincolavo, si sentiva in colpa e io idem.
La mattina del mio divorzio ero tesa. In ansia. Ho pianto tra le braccia di mio figlio.
Perché?
Subito non lo capivo. L’ho capito in questi giorni. Ho dovuto affrontare e dirmi la verità sull’errore di 7 anni fa.
Ho dovuto dire a me stessa che l’amore non trionfa su tutto. Non bastava che io lo amassi da morire per far funzionare le cose. Non sapevo renderlo felice e questa era condizione sufficiente affinché lui mi stesse lontano. Lontano di testa. Una distanza incolmabile.
Ho dovuto dire a me stessa che ho sbagliato pesantemente.
Ho dovuto dire a me stessa che se ho pianto per anni alla fine era colpa mia.
Ho deciso io di separarci 3 anni fa ed è stata la scelta più sofferta della mia vita.
Io lo amavo. Lui mi detestava penso.
Ma non trovava il coraggio di dire basta.
L’ho fatto io per il bene mio. Ma anche per quello di Giovanni perché non volevo vivesse in una situazione pesante in cui io ero affamata di amore e lui era sfuggente.
Non volevo che mio figlio avesse questa idea di matrimonio.
Che schifo!
Insomma:
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MATRIMONIO: mia idea fallimentare
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SEPARAZIONE: mia idea “scommessa”
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DIVORZIO: nostra idea di gran successo!
Finalmente per una volta siamo stati una coppia unita e in sintonia ahahah!
Dai ora sdrammatizzo ma il messaggio che voglio lanciare è di non aver troppa paura a fare e disfare.
Rimaniamo sempre con la certezza che ce la faremo in ogni caso e si può sempre uscire da ogni situazione.
Nessuno ci inchioda se non noi stesse.
Nessuno ci giudica come ci giudichiamo noi stesse.
Possiamo ricevere tutte le critiche del mondo per le nostre scelte, ma ricordate che chi ci critica dopo un secondo non sta più pensando a noi.
Quindi se scegliamo in base a ciò che potrebbero pensare gli altri…sarà un disastro per noi perché rimarremo in una situazione poco adatta al raggiungimento della nostra felicità.
Insomma createvi la vita che volete con criterio e con voi stesse.
PS: la sera, una volta finito il matrimonio ho avuto bisogno di mangiare un gelato. La sera, finita la prima giornata da divorziata, sono andata a letto serena. Come mai?
ALTRO PS: non sarei quella che sono oggi se “mi fossi lasciata imprigionata” in quel matrimonio senza amore e senza stima che mi allontanava da me stessa, dall’amore nei miei confronti ma soprattutto dalla vera me.
Quello che mi blocca è un pesante stato di precariato e anche i nostri ricordi, però dopo anni di parole pesanti contro di me dovrei amare più me stessa rispetto a lui
Grazie Bea per la tua condivisione ♥️
Mi sento molto vicino a te.
Sotto tanti punti di vista.
Grazie.
Grazie per la tua testimonianza, io sto passando esattamente il tuo stesso cammino… Dopo 10 anni da fidanzati e 17 di matrimonio, sono arrivata alla conclusione, ho deciso di riprendermi la serenità e tranquillità che ho perso per me e specialmente per mia figlia, grazie ♥️