La frustrazione: ecco perché cerchiamo cibo

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La frustrazione è la prima causa di dipendenze nocive.

Già, l’altro giorno, mentre nuotavo in mare, la mia mente libera è volata alle mie Ragazze.

Prima di entrare in acqua mi ero soffermata sul bagnasciuga ad osservare le donne.

Quasi tutte avevano la cellulite, quasi tutte erano in difetto di massa magra, quasi tutte avevano la pancia rilasciata, in fuori ecco.

Poche erano in forma discreta, pochissime erano in buona forma, pochissime erano a loro agio.

Io ho pensato (infatti poi il giorno seguente ho scritto il post del buongiorno ispirandomi a loro) due cose:

  1. Sono certa che loro ritengono impossibile essere diverse da così.
  2. Sono certa che vorrebbero essere diverse anche se lo negano a loro stesse.

Questo è il primo dei tanti motivi per cui non facciamo nulla e ci gettiamo sul cibo:

crediamo di non avere via di scampo, di essere così ormai e troviamo come unica consolazione mangiare.

Ci alziamo e pensiamo alla colazione, finita la colazione pensiamo già al pranzo ma comunque ci mettiamo in bocca qualcosa prima perché lo vediamo così lontano quel momento in cui potremo godere…

L’ho provato anche io. Anche io ho avuto in testa solo il cibo per anni. Sapete perché?

Ero frustrata.

Facevo una vita che non mi piaceva e non sapevo come uscirne. Non potevo sfiziarmi in nessun modo se non col cibo perché non potevo comprarmi nulla, non potevo viaggiare, non avevo le compagnie giuste…bla bla bla!

BALLE!

Sapete cosa mi mancava? La testa giusta.

Ecco, non credevo in me, mi accontentavo di come ero invidiando le altre che avevano la borsa che volevo, il corpo che volevo, il fidanzato che volevo, il lavoro che volevo…e andavo a casa a mangiare.

Quando dico che ODIO i post che leggo che dicono “Il mio sogno? Mangiare quello che voglio senza ingrassare!”

Non è vero, tu vuoi essere felice ma non sai come.

Io la felicità la sto trovando piano piano e ogni giorno però la metto in discussione.

L’ho trovata con la nascita di Giovanni, mio figlio che ha fatto uscire la donna che è in me, badate bene, LA DONNA non la mamma: mi ha fatto tirare fuori le palle perché esisteva qualcosa di più importante del cibo o delle mie paranoie.

Esisteva la mia sopravvivenza e la mia felicità per far sì che lui crescesse felice, in salute e fosse accudito lucidamente e razionalmente.

Dovevo amarmi per amarlo, dovevo curarmi per curarlo, dovevo ridere dentro per fare ridere anche lui.

Così, impiegando testa, corpo, cuore, energie, forza e responsabilità, ho accantonato paranoie, abbuffate, attacchi di ansia e persino l’epilessia.

Ragazze cerchiamo cibo quando non abbiamo nulla di meglio da fare e per avere di meglio da fare DOBBIAMO AVER VOGLIA DI CONOSCERCI e DIRE A NOI STESSE LA VERITA’.

Ti piaci? Ti piace la tua vita? Ti piace questa dipendenza da cibo?

Mentre nuotavo pensavo:

“Ora propongo alle mie Ragazze di prendere un salvadanaio, mettere dentro un euro per ogni allenamento fatto, due euro per ogni mangiucchiata inutile evitata, tre euro per ogni abbuffata saltata, cinque euro per ogni verità detta a se stesse e dieci euro per ogni sforzo di guardarsi dentro, affrontando la paura di uscire dalla zona di confort. E poi dopo 3 mesi, usare quei soldi per premiarsi: vestito, borsa, scarpe, parrucchiere…ecco riempirsi così, non con cibo.”

Per uscire dalle nostre prigioni abbiamo bisogno di sentirci “di successo”, dobbiamo avere autostima. Ma finché ci facciamo la promessa di migliorare, di fare, di cambiare e poi veniamo a meno a noi stesse, entriamo in un loop che ci porta ad odiarci, a farci schifo e a trattarci male.

Immaginate se un uomo vi promette di amarvi per sempre, poi smette di aver cura di voi. Cosa pensate? Lo odiate. Provate rabbia.

Lo stesso vale per voi sapete? Per gli impegni che prendete per e con voi stesse e li mancate.

Per essere felici bisogna avare obiettivi, progetti, passioni e buttarci a capofitto su di essi in modo da dimenticarci delle nostre dipendenze.

Come vi ho detto in alto, il mio primo motore è stat Giovanni, poi rimettere in sesto il mio corpo e la mia salute, poi ritrovarmi come donna a prescindere da mio marito (ex ahaha), poi ricostruire totalmente la mia vita dopo la separazione, poi mettere in piedi un’attività che mi permettesse di essere felice, appagata e mi portasse anche soldini per poter essere serena e ancora più indipendente e appagata.

Insomma mi d sempre nuovi obiettivi e stimoli, analizzo la mia vita “qui ed ora” periodicamente ed apporto cambiamenti e mi pongo nuove sfide per evitare la piattezza, per sfruttare al cento per cento

  • LA MIA VITA,
  • LE MIE CAPACITA’,
  • LA MIA TESTA,
  • IL MIO CORPO.

Ho fame di prendermi ciò che mi rende felice, di esperire, di provarmi di conoscermi, di vedere chi posso essere domani in più di oggi.

Ho necessità reale di autosoddisfarmi ogni giorno guadagnandomi un mamma ti voglio bene, Bea mi hai cambiato la vita, grazie a te il diabete va meglio…e anche con un viaggio, una borsa, un personal best in corsa, una paura superata…

Sapete ora amo tutto: la rabbia, l’ansia, gli incubi, la demotivazione, perché ogni volta mi migliorano. Mi migliorano perché IO AFFRONTO TUTTO, non lascio nulla sotto al tappeto, ecco questo può essere un motivo per cui non ho ancora un uomo: non sto zitta ne con me ne con gli altri.

Fatelo anche voi.

Impegnatevi. Abbiate voglia di scoprire chi siete e come potreste essere se…iniziate a mollare cibo e divano e usate il vostro corpo per fare sport: scoprirete un mondo interiore che non credevate di possedere.

Un abbraccio, Bea.

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